Il peso degli alimenti cotti e crudi può variare perché, in seguito a una preparazione, il cibo può subire delle trasformazioni.
Come avete potuto intuire nella vostra esperienza in cucina, il peso degli alimenti cotti e crudi non rimane lo stesso in seguito ad una preparazione. Dopo la cottura o semplicemente pulendo il cibo, il suo peso può cambiare e, inevitabilmente, la divisione nei piatti può non riuscire equa. Per questo motivo, bisogna seguire una guida alla conversione degli alimenti. In particolare, per ovviare a tale problema, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha stilato delle tabelle che guidano nella variazione di peso del cibo.
Conversione da cibi crudi a cotti
Molto spesso, il peso degli alimenti cambia in seguito alla cottura perché, durante questo momento, la sua conformazione varia. Il prodotto finale è diverso anche in base al metodo di cottura. Con la bollitura, gli alimenti tendono a raddoppiare di peso, perché entrano in contatto con l’acqua e la inglobano. Al contrario, se si arrostisce un alimento, l’acqua si sottrae e il peso può diminuire. Per non incorrere in errori, è possibile tenere a mente precise conversioni, per sapere come cambia il peso del cibo da cotto a crudo.
La pasta
Con la cottura, la pasta e il riso pesano il 100-120% in più. Per 100 g di pasta corta cruda si avranno 202 g di pasta cotta, per 100 g di quella lunga cruda si avranno 244 g di cotta, per 100 g di riso crudo si avranno 260 g di riso cotto; 100 g di pasta fresca all’uovo corrispondono a 290-300 g di quella cotta.
La carne
Le regole da seguire per pesare i cibi cotti e crudi variano molto quando si parla di carne, in base anche alla dimensione del pezzo. Se preparate un bollito, l’alimento può perdere fino al 30-40% e 1 kg di prodotto crudo diventa 600-700 g di quello cotto.
Se arrostiste la carne, la variazione dipende dalla tipologia: 100 g di pollo o tacchino diventano 90 g quando sono cotti; 100 g di manzo o maiale, invece, passa a pesare 70-75 g. Il discorso è diverso con la frittura: 100 g di carne, come pollo o tacchino, diventano 80-85 g, una fettina di manzo o maiale di 100 g diventa di 65-75 g.
I legumi
Distinguiamo i legumi freschi che perdono il 15-20% di peso, perché 100 g di legumi freschi crudi diventano 80-85 g di quelli cotti.
Al contrario, i legumi secchi acquistano il 50-90% del peso. In generale, legumi come fagioli e lenticchie passano da 100 g a 240-250 g quando sono cotti, mentre 100 g di ceci crudi corrispondono a 280-290 g di quelli cotti.
Il pesce
Se bollito, il pesce perde il 15% di peso e 100 g di prodotto possono arrivare a pesare 85 g. Con la frittura, perde il 35% di peso e 100 g di prodotto crudo diventano 65 g di quello cotto, per i molluschi, invece, è diverso: da 100 g si passa a 45 g. Dopo essere stati arrostiti, 200 g di pesce crudo diventano 140 g.
Le verdure
Per le verdure è leggermente più complicato, perché dipende dalla conformazione dell’alimento e la quantità di acqua e fibre contenute al suo interno. Le verdure a foglia, come spinaci o bietole, perdono il 15-20% di peso in cottura, infatti 100 g di alimento crudo passa a 80-85 g di quello cotto.
Gli ortaggi bolliti perdono solo il 10% e 100 g di prodotto crudo diventa 90 g quando è cotto. Con la frittura perdono il 25-30% e 100 g di prodotto crudo diventa 70 g di quello cotto. Gli ortaggi arrostiti, come melanzane o zucchine, possono perdere fino al 60%, per cui da 100 g di prodotto crudo si può arrivare a 40 g di quello cotto.
Le uova
Le variazioni di peso degli alimenti dopo essere stati cotti riguardano anche le uova. Ad esempio, un uovo al tegamino può perdere il 10% di peso e 50 g di prodotto diventano 45 g. Se realizzate una frittata, il peso può diminuire del 15-25%: con due uova del peso di 100 g si ottiene una frittata di circa 75-85 g.
Un’altra pratica guida, ecco come pesare gli alimenti senza bilancia.